Beni culturali: le “Storie di Teodolinda” tornano a splendere nel Duomo di Monza. La notizia sul nuovo numero del settimanale ENEAinform@
15/10/2015
Roma, 15 ottobre 2015
Dopo circa sette anni di restauri, domani vengono ufficialmente restituiti alla città di Monza le “Storie di Teodolinda”, il più ampio ciclo di affreschi di Gotico internazionale in Italia. Al restauro ha contribuito l’ENEA mettendo a disposizione alcune tecnologie avanzate di diagnostica, già utilizzate per altri interventi di salvaguardia del patrimonio artistico italiano.
L’intervento dell’Agenzia si è collocato nella fase preliminare di studio, quando è stato eseguito un ampio screening per “caratterizzare” le tecniche esecutive, i materiali originali utilizzati e quelli aggiunti nei passati restauri. Inizialmente sono state realizzate indagini “non distruttive” sull’intera opera, mentre nel corso del restauro sono stati effettuati in laboratorio approfondimenti puntuali su microcampioni. In particolare, è stata utilizzata la tecnica della “fluorescenza X”, nota anche con l’acronimo XRF: irraggiando mediante fasci di fotoni lo strato pittorico e misurando energia e intensità della radiazione di fluorescenza emessa, sono state ottenute informazioni sulla sua composizione e quindi individuati i materiali, come ad esempio i pigmenti contenenti elementi chimici non leggeri.
Gli affreschi delle “Storie di Teodolinda”, regina dei Longobardi, si compongono di 45 scene disposte su cinque registri sovrapposti che rivestono interamente i 500 metri quadri delle pareti della cappella sulla sinistra dell’abside centrale del duomo di Monza. Furono dipinti tra il 1441 e il 1446 dagli Zavattari, famiglia di artisti con bottega a Milano. Il degrado nel quale versavano era dovuto principalmente alla natura dei materiali organici di facile deperimento come olio e uovo, che furono utilizzati per la pittura a secco.
L’ENEA è attiva da decenni nel settore della salvaguardia del patrimonio artistico, sia in Italia che all’estero, grazie al proprio know-how costituito da strumentazioni ad alto valore tecnologico; dalle indagini diagnostiche (gammagrafie, analisi termografiche, fluorescenza X, microscopie ottiche ed elettroniche, tomografie neutroniche) per i restauri di capolavori del Rinascimento italiano (ad esempio la “Deposizione Borghese” di Raffaello e la “Madonna della Misericordia” di Piero della Francesca) alle tecnologie laser (fra tutte il Radar Topologico a Immagine), utilizzate nella “Cappella Sistina” e la “Loggia di Amore e Psiche” di Raffaello a Villa Farnesina a Roma.
Tra gli altri progetti di maggiore interesse: il sistema d’isolamento antisismico per i Bronzi di Riace, applicabile a tutta la statuaria a sviluppo verticale con ridotta base d’appoggio; la protezione sismica del patrimonio storico-monumentale (ad esempio nel Ponte delle Torri a Spoleto); analisi endoscopiche, termografiche e vibrazionali per il completo recupero della Villa dei Misteri a Pompei; il bio-restauro, basato sull’utilizzo di batteri per la pulitura e la rimozione di patine e vecchie colle, presto applicato per statue e fontane dei Giardini Vaticani; l’innovativo sistema per il trasporto della statua di epoca romana “Augusto di Prima Porta” dai Musei Vaticani alle Scuderie del Quirinale, poi a Parigi e ritorno in Vaticano; analisi sperimentali e modellazioni numeriche per rilevare vibrazioni ambientali (ad esempio: Colonne Traiana e Aureliana, Colosseo, Villa Farnesina e Obelisco Lateranense a Roma).
Per il testo completo: Le "Storie di Teodolinda" tornano a splendere nel Duomo di Monza
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