Beni culturali: dal fico d'India un aiuto alla conservazione delle opere d'arte

07/12/2016

7 dicembre 2016

Nopal Dall’estratto del fico d'India un possibile aiuto alla conservazione e al restauro di opere d’arte, secondo un’antica tradizione preispanica del Messico: aggiungendo alla malta un estratto ricavato dall'Opuntia ficus indica (Nopal) è stato infatti possibile ottenere una buona conservazione di antichi dipinti murali e di altri beni artistici.

"L'estratto del Nopal permette di migliorare proprietà come plasticità e tempo di indurimento della pasta, maneggevolezza e resistenza della stessa, nonché impermeabilizzazione e fissaggio, date le caratteristiche adesive e coesive nella pittura murale", sottolinea la ricercatrice ENEA Franca Persia.

messico patrimonio culutraleAllo scopo di definire una metodologia scientifica per la valutazione delle proprietà consolidanti e antimicrobiche dell’estratto di Nopal, finora note e tramandate per conoscenza empirica, è in corso un progetto italo-messicano, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le attività del progetto bilaterale, svolte in collaborazione tra ENEA e El Colegio de Michoacán, sono state illustrate a Roma nel corso del workshop “Dalla tradizione empirica all’innovazione tecnologica”, che ha voluto offrire un'occasione di confronto per una transizione verso strategie di conservazione più sostenibili basate sull’uso e la valorizzazione delle risorse biologiche, per ottenere prodotti rispettosi della salute dei restauratori e delle opere d’arte, con minimo impatto ambientale.

Per maggiori informazioni:

Franca Persia, ENEA - Laboratorio Tecnologie per l’Innovazione sostenibile, franca.persia@enea.it

Workshop: Dalla tradizione empirica all’innovazione tecnologica: rivisitazione di antiche usanze messicane per lo sviluppo di prodotti sostenibili per la Conservazione e il Restauro