AGRICOLTURA: accordo ENEA-FAO per lo studio di metodi per combattere i parassiti dell’olivo

23/04/2015

23 aprile 2015

L’ENEA ha firmato un accordo con la FAO per la valutazione e lo studio dell’impatto dell’applicazione di tecniche di lotta integrata ai parassiti dell’olivo, in modo da ridurre l’utilizzo di antiparassitari chimici. L’intesa riguarda specificamente il comune di Canino in una zona del viterbese a forte tradizione olivicola, protagonista di un progetto ENEA avviato trent’anni fa  e che ha fatto scuola nella ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico nella difesa dell’ulivo.
Le tecniche di lotta integrata al centro dell’accordo Fao saranno fra le soluzioni avanzate che verranno presentate a Expo 2015.

L’accordo ENEA-FAO si inserisce nel più ampio contesto della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari  in vigore da gennaio che vincola le aziende agricole alla drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci, attraverso l’utilizzo di  pratiche agronomiche che impiegano insetti utili per combattere quelli nocivi. Queste pratiche necessitano di competenze avanzate e del supporto della ricerca. 
L’attività di analisi prevista dall’accordo rientra in un più vasto programma europeo di valutazione a posteriori degli impatti della ricerca scientifica in un’ottica di sostenibilità ambientale (riduzione dell’uso di pesticidi e fitofarmaci), sostenibilità economica (miglioramento del prodotto, delle rese e della commercializzazione per un più alto valore aggiunto) e sostenibilità sociale (coinvolgimento della popolazione nello sviluppo e nell’applicazione dei processi di lotta integrata).

Il progetto - spiega l’entomologo ENEA Maurizio Calvitti - è nato per applicare le tecniche di  lotta integrata ai parassiti dell’olivo in modo da ridurre consistentemente l’uso di antiparassitari chimici, passando da un approccio chimico a calendario ad uno biologico/agronomico. Tale pratica sperimentata con successo a Canino diviene centrale per sviluppare metodi di controllo delle avversità biologiche sempre più orientati a rispettare i criteri di sostenibilità ambientale ed economica delle produzione agrarie”.

Non possiamo più espandere le produzioni, dobbiamo intensificarle – sottolinea Karin Nichterlein della FAO -  per questo è necessario investire di più nella ricerca e nell’innovazione. Spesso non c’è collegamento tra i diversi attori dei sistemi dell’innovazione, per questo occorre integrare le competenze e le conoscenze e le culture. Dopo l’esperienza di successo a Canino, la FAO ha inserito questo progetto tra i sei casi di studio europei per analisi a posteriori di impatto tecnologico e socio-economico”.  
Lo studio di strategie sostenibili per il controllo degli insetti dannosi all’agricoltura o vettori di malattie umane sarà nel prossimo futuro una delle sfide più importanti, a causa dell’aumento del numero di specie di origine subtropicale in grado di colonizzare con un impatto negativo i nostri agro-ecosistemi, come dimostra il caso la diffusione della Xylella tra gli ulivi del Salento.
Molti insetti dannosi all’agricoltura ed alla salute umana inoltre stanno sviluppando resistenza ai più comuni insetticidi che, usati in quantità sempre crescenti, pongono gravi problemi di inquinamento e di tossicità per l’uomo e per la fauna selvatica.
Da oltre 40 anni l’ENEA è un punto di di riferimento nella lotta agli insetti con l’uso di radiazioni ionizzanti (lotta col maschio sterile) e nella difesa fitosanitaria ecocompatibile del territorio (lotta integrata). Oggi l’Agenzia è coinvolta in progetti di ricerca entomologica per lo sviluppo di tecnologie su base biologica ed ecologica per la gestione eco-sostenibile delle emergenze agrarie e sanitarie legate allo sviluppo incontrollato di specie di insetti dannosi e di piante infestanti. L’integrazione dell’approccio tradizionale dell’ecologia (lotta biologica classica con uso degli antagonismi naturali), con le nuove acquisizioni nell’ambito della fisiologia, della biologia molecolare e delle biotecnologie, è alla base del processo di rinnovamento dell' ENEA in questo settore di ricerca.

Per maggiori informazioni:

Maurizio Calvitti, Centro Ricerche Casaccia, maurizio.calvitti@enea.it

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