Antartide: ENEA studia l'atmosfera per approfondire i meccanismi dei cambiamenti climatici
15/02/2018
L’Osservatorio Meteo-Climatologico ENEA, che gestisce una rete di 27 stazioni meteorologiche dislocate lungo la costa della Terra Victoria fino alla base italo-francese Concordia sul plateau antartico, restituisce alla comunità scientifica internazionale la caratterizzazione climatologica della regione di Baia Terra Nova, in una zona non coperta dalle osservazioni delle altre nazioni.
L'installazione della rete italiana di stazioni meteorologiche è iniziata nel 1985: oggi l’Osservatorio gestito dall’ENEA comprende due progetti del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e coordina una rete di monitoraggio costituita da 16 stazioni meteorologiche automatiche (AWS), 6 stazioni anemometriche di pista, 5 stazioni di monitoraggio temporaneo, 2 stazioni di radiosondaggio e vari dispositivi di telerilevamento ottico. Attraverso tali strumentazioni, l’Osservatorio acquisisce varie tipologie di dati focalizzati principalmente sulla misura di temperatura, pressione, umidità relativa, radiazione solare, velocità e direzione del vento. Alcune di queste informazioni vengono inserite in tempo reale, tramite i satelliti ARGOS, nel circuito mondiale di telecomunicazioni meteorologiche della World Meteorological Organization, fornendo così un importante contributo ai modelli di previsione dell’Antarctic Basic Synoptic Network e dell’Antarctic Basic Climatological Network. Dal 2000, in stretta collaborazione con il gruppo di glaciologia dell’ENEA, l’Osservatorio ha iniziato a misurare, servendosi di paline, contatori ottici di particelle e dispositivi per il sondaggio acustico, la precipitazione, l’accumulo nevoso e il trasporto di neve a opera del vento.I dati, oltre che dalla comunità scientifica, sono utilizzati anche per le previsioni locali e per la pianificazione delle operazioni di volo nel corso delle varie spedizioni di ricerca, fornendo supporto alle operazioni logistiche.
“È stato notevole lo sforzo compiuto negli anni dal personale dell’Osservatorio per progettare, creare e gestire una delle più ampie reti di monitoraggio presenti in Antartide, anche alla luce del fatto che il vasto continente antartico è caratterizzato da condizioni climatiche estreme”, spiega Paolo Grigioni del Laboratorio di osservazione e analisi della terra e del clima ENEA, nonché coordinatore del progetto in Antartide. “La rete osservativa - aggiunge - fornisce un contributo fondamentale alla comprensione delle variazioni climatiche attraverso lo studio della dinamica atmosferica del continente antartico e delle sue variazioni su differenti scale temporali”.
I dati raccolti confluiscono in una banca dati di lungo periodo delle condizioni meteorologiche, disponibile anche per studi scientifici interdisciplinari presso il sito web dell’Osservatorio (climantartide.it). L’analisi delle serie storiche fornisce una descrizione completa delle condizioni climatiche che caratterizzano la regione.
“Rendere continue nel tempo e quindi più affidabili e accurate le misure dei parametri meteorologici - spiega Virginia Ciardini, ricercatrice ENEA in forza allo staff dell’Osservatorio - consente di formare una base di dati utile per gli studi di meteo-climatologia e fisica dell’atmosfera, per le previsioni meteorologiche locali e per tutte le ricerche che utilizzano dati meteorologici”.
Per ulteriori approfondimenti:
Paolo Grigioni, ENEA - Laboratorio di osservazione e analisi della terra e del clima, paolo.grigioni@enea.it
Virginia Ciardini, ENEA - Laboratorio di osservazione e analisi della terra e del clima, virginia.ciardini@enea.it