Indagine ENEA-ANEF misura per la prima volta la "carbon & water footprint" della "neve artificiale"

05/06/2017

ANEF

Quali sono i costi – ambientali e sociali – del “sistema neve” su cui si regge il turismo invernale in montagna? Per la prima volta in assoluto in Italia uno studio analizza la carbon & water footprint della neve artificiale, ovvero il suo impatto ambientale.  Lo hanno realizzato i ricercatori del centro ENEA di Bologna per conto del Ministero dell’Ambiente, e con il supporto dell’ANEF, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari.

Un’esperienza pilota dalle ricadute molto importanti, che sarà raccontata domani - Giornata mondiale dell’Ambiente - da Valeria Ghezzi, presidente dell’ANEF, tra i protagonisti del Green Social Economy Summit di Rimini, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente. La manifestazione è un contenitore di idee, storie, e best practice presentate dagli imprenditori, stakeholder e “visionari” che operano day by day nel sistema di sviluppo di un’economia virtuosa legata alla sostenibilità.

Valeria Ghezzi sarà ospite del talk delle ore 14.00, dedicato alla “New Economy dei territori, laboratori del Made in Italy di valore”, condotto da Maria Latella. L’incontro si potrà seguire in diretta streaming attraverso il sito ufficiale www.gseconomysummit.com.

Lo studio ENEA sulla Carbon & Water Footprint di un impianto di innevamento programmato, effettuato al momento su tre aziende associate, è uno dei primi step fissati dalla Carta di Cortina, promossa dal Ministero dell’Ambiente, e che vede tra i promotori e sostenitori proprio l’ANEF. Obiettivo del documento: rafforzare un modello di sviluppo turistico green oriented nelle Alpi - anche in vista dei Mondiali di Sci 2021 di Cortina - mobilitando tutti gli operatori del territorio per diminuire gli sprechi delle risorse come acqua e suolo, limitare emissioni di gas serra e costi energetici e puntare all’educazione ambientale.

L’analisi condotta da ENEA è di particolare rilievo, perché servirà a tracciare le linee guida future per migliorare la gestione del “sistema neve”.

Sono state rese note le prime conclusioni della ricerca: innanzitutto, si conferma l’importanza dell’impatto delle fonti rinnovabili, come l’idroelettrico, che consentono di ridurre fino al 75% le emissioni di gas serra legate a questo tipo di attività. Un altro focus dello studio ENEA sono i materiali utilizzati per realizzare gli impianti di distribuzione dell’acqua, dai quali dipendono prestazioni tecniche, ambientali e durata del ciclo di vita: un fondamentale step verso un uso sempre più sostenibile delle risorse del territorio di montagna. Sul lungo periodo, questi dati serviranno a coinvolgere sempre più strutture ricettive, impianti di risalita e operatori del territorio, aiutandoli a focalizzarsi sulle best practice sostenibili.

Lo studio si estenderà, in futuro, all’analisi degli effetti del prelievo di acqua sull'intero bacino idrogeologico, in modo da poterne valutare l’impatto complessivo. Un dato da tenere in considerazione è il fatto che per produrre neve venga utilizzata l’acqua delle sorgenti di montagna, “presa in prestito” e poi restituita al ciclo idrologico in primavera, con il disgelo: un’operazione che si rivela particolarmente utile nei periodi di siccità, come quello che sta conoscendo attualmente il Veneto.

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