Nucleare: a 2 mesi dall’annuncio prosegue monitoraggio sulla natura del test nordcoreano
11/03/2016
11 marzo 2016
Un team di esperti altamente specializzati dell’ENEA sta effettuando misure della radioattività riconducibile ad un’esplosione nucleare nella regione. A due mesi dall'annuncio di Pyongyang, non ci sono prove certe della natura “nucleare” dell’evento registrato all’epoca dai sismografi di numerosi Paesi.
- Alcuni esperti del team del centro dati nazionale (radionuclidi) con sede a Bologna a supporto dell’Autorità Nazionale per il CTBT
- Le stazioni di rilevamento di radionuclidi della rete internazionale di monitoraggio (IMS) del Trattato per il bando totale degli esperimenti nucleari CTBT. Mappa dal sito www.ctbto.org
Secondo gli esperti ENEA, tenuto conto dei meccanismi di rilascio da un test sotterraneo, è impossibile fare previsioni sui tempi: nel 2013 una stazione giapponese del sistema di monitoraggio del CTBT ha rilevato isotopi radioattivi compatibili con un’ipotesi di rilascio dal sito, dopo oltre 50 giorni dall’annuncio del test e dal rilevamento di un segnale sismico associato. Anche in caso di rilevamento di isotopi radioattivi, tuttavia, potrebbe essere difficile attribuirlo ad un test nucleare, considerando il complesso fondo naturale e antropogenico della regione dove sono presenti impianti nucleari e di produzione e uso di radioisotopi a scopo medicale.
- Homepage del CTBTO – Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (www.ctbto.org)
Il CTBT rientra tra i principali accordi di non proliferazione e disarmo e, dopo il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, costituisce il secondo pilastro su cui poggia il regime internazionale di controllo e limitazioni delle armi nucleari.
Per maggiori informazioni:
Franca Padoani, Centro Ricerche Bologna, franca.padoani@enea.it
Antonietta Rizzo, Centro Ricerche Bologna, antonietta.rizzo@enea.it
[1] Il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (MAECI) è designato quale Autorità Nazionale incaricata di sovrintendere e coordinare l’applicazione del Trattato in Italia. L’Autorità Nazionale ha costituito un Centro Nazionale Dati (NDC) italiano. Il MAECI e l’ENEA collaborano su queste tematiche tramite un’apposita Convenzione dal 2009.