Nucleare: a 30 anni da Chernobyl un laboratorio mobile per analisi e sicurezza

21/04/2016

21 aprile 2016

Nel trentennale dell'incidente di Chernobyl, l’ENEA presenta il Laboratorio di caratterizzazione radiologica e gestione dei rifiuti attrezzato con le più recenti soluzioni hi-tech per gestire in sicurezza il materiale radiologico e nucleare.

Laboratorio Mobile ENEADa oggi pubbliche amministrazioni e privati avranno a disposizione un nuovo strumento per analizzare e mettere in sicurezza materiale radiologico, nucleare e sostanze radioattive. Si tratta del Laboratorio di caratterizzazione radiologica e gestione dei rifiuti dell’ENEA, un veicolo attrezzato con strumentazione portatile che consente mobilità e operatività “on-time” sul territorio, per tutte le attività di controllo, caratterizzazione e consulenza.

Il veicolo è stato ideato e progettato nel quadro delle attività di sicurezza e salvaguardia nucleari del Ministero dello Sviluppo Economico previste dal Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Verifica del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare[1].

Presentato ed in mostra oggi nella sede dell’Agenzia nell’ambito del convegno “Il Laboratorio Mobile dell’ENEA: un esempio di gestione in sicurezza del materiale radioattivo”, è uno strumento che si rivolge in particolare agli operatori del settore del ciclo del combustibile nucleare, Autorità di Controllo, Agenzie Regionali, Capitanerie di Porto e Dogane.

I controlli su rifiuti o campioni ambientali contenenti materiale fissile o radioattivo, infatti, sono fondamentali nei punti di transito (porti, aeroporti o scali ferroviari) in caso di materiale ritrovato in stato di abbandono, di stoccaggio improprio, perdita di tracciabilità o, ad esempio, nei casi di personale addetto ai controlli non adeguatamente formato.

Laboratorio Mobile ENEAIl Laboratorio si presta ad un ampio spettro di interventi, tenuto conto delle numerose tipologie di potenziali componenti e materiali radiologici ‘a rischio’, come i vecchi parafulmini e i rivelatori di fumo contenenti americio, un elemento radioattivo usato come sorgente di radiazioni ionizzanti.

“Si tratta di una soluzione tecnologica versatile, compatta e innovativa che raccoglie l’eredità di competenze, strumentazioni e professionalità dell’Agenzia - sottolinea Alessandro Dodaro, responsabile della divisione tecnologie, impianti e materiali per la fissione dell’ENEA - il laboratorio è corredato di strumenti di misura, validati sia sperimentalmente che attraverso opportuni modelli di calcolo, basati su spettrometria gamma e alfa, sulla rivelazione di neutroni. Inoltre sono disponibili dosimetri attivi e strumenti per la misura della contaminazione superficiale con l'obiettivo di garantire il rispetto della normativa vigente relativa ai lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti.”

Le tecnologie hi-tech installate nel Laboratorio permettono di individuare con rapidità le caratteristiche fisiche e radiologiche del materiale sottoposto ad esame, intervenendo direttamente sul sito. Il rinvenimento di materiale “sospetto” presuppone una gestione complessa che si identifica nelle attività di mitigazione del rischio per la popolazione e l’ambiente, nella identificazione e valutazione della sostanza radioattiva, nella bonifica del sito e messa in sicurezza del materiale da identificare e nell’attività investigativa, ove la sostanza sia stata oggetto di furto.

Link al repertorio video per i Media: Laboratorio Mobile ENEA

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Brochure di presentazione:

Il Laboratorio di Caratterizzazione Radiologica e Gestione Rifiuti - Il Laboratorio Mobile
Il Laboratorio di Caratterizzazione Radiologica e Gestione Rifiuti


[1]Il Trattato di Non Proliferazione (TNP), al quale aderiscono attualmente 188 Paesi, stabilisce un quadro di riferimento per regolamentare il commercio internazionale di materiali, tecnologie, impianti destinati alle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare, e per assicurare controlli e salvaguardie atti ad evitare la proliferazione nucleare “orizzontale”, ossia l’aumento del numero di Paesi dotati di capacità nucleari militari. In esecuzione di questo trattato, nel 2003 l’Italia ha ratificato anche il Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Verifica del 1973, con l’obiettivo di rafforzare la fase preventiva di difesa e di incrementare l’efficienza e l’efficacia delle salvaguardie contro il pericolo della proliferazione delle armi nucleari, ampliando le azioni di controllo anche a materiali ed attività non prettamente “nucleari”, ma suscettibili di impiego diretto o indiretto nel settore nucleare.

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