Biotecnologie: PMI tassello strategico per rilancio economia

24/11/2016

24 novembre 2016

Sono circa il 65% delle imprese biotecnologiche a controllo italiano. Rappresentano la fonte principale di innovazione in un contesto di open innovation. Più di 1/4 è nato negli ultimi 5 anni e la loro presenza, soprattutto se si considerano gli spin-off della ricerca pubblica, è alla base dello sviluppo di veri e propri hub d’innovazione sia da un punto di vista territoriale sia settoriale. Sono queste, in estrema sintesi, le PMI specializzate nelle biotecnologie a controllo italiano fotografate dal nuovo studio Assobiotec – Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica -  ENEA e APSTI "Lo sviluppo dell’industria biotech in Italia: riflessioni sul ruolo e sulle esperienze delle PMI tra innovazione e politiche di supporto".

biotecnologieL’analisi, presentata oggi a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, ha rappresentato lo spunto per un confronto finalizzato a riflettere sulle misure necessarie a rendere queste realtà un vero motore per la crescita del Paese.

Realtà che, come emerge dallo studio, possiedono tutte le caratteristiche per rappresentare una straordinaria opportunità di rilancio dell’economia italiana, anche in un’ottica internazionale: basti pensare all’alto tasso di ricerca e innovazione e all’ottima tenuta dimostrata in questi anni di forte crisi durante i quali il settore biotech si è confermato, anno dopo anno, vitale e in continuo fermento.

Tuttavia, in questo scenario, piccole e micro dimensioni, difficoltà a reperire finanziamenti, mancanza di Venture Capital e Private Equity specializzati, frammentazione del sistema, difficoltà a sviluppare partnership con soggetti industriali, mancanza di una cultura nazionale di trasferimento tecnologico rappresentano forti freni allo sviluppo.

"Comprendere i punti di forza e di debolezza del sistema in cui si svolge il processo innovativo delle imprese biotech è fondamentale per formulare politiche di supporto necessarie a favorire il consolidamento del settore e renderlo pronto ad affrontare le sfide connesse alla crescente competizione nei mercati internazionali – spiega Leonardo Vingiani Direttore di Assobiotec – Certamente le politiche di supporto all’innovazione, messe recentemente in campo dal Governo, vanno nella direzione giusta, ma nuovi interventi potrebbero segnare un reale cambio di passo. Penso in particolare al credito d’imposta per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Si tratta, senza dubbio di una misura di primaria importanza che tuttavia non tiene pienamente conto del fatto che molte delle PMI biotech si caratterizzano già per elevatissimi investimenti in questo campo. Sarebbe dunque molto importante e auspicabile un’estensione della misura alla totalità degli investimenti in R&S non limitandola alla sola spesa incrementale".

"I rapporti di collaborazione tra il mondo della ricerca pubblica e quello delle imprese – sottolinea Carmela Marino, responsabile Divisione ENEA Tecnologie e metodologie per la salvaguardia della salute - assumono un ruolo strategico per il processo innovativo delle PMI biotecnologiche italiane, come viene evidenziato nello studio presentato oggi. L’ENEA ha una consolidata tradizione nell’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi: nel campo della salute, ad esempio, con la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, ma anche nella chimica ‘verde’ con i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o nella tutela dei beni culturali con il processo biotecnologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte".

"I Parchi Scientifici e Tecnologici si configurano come dei veri e propri ecosistemi dell’innovazione – ha commentato il Presidente di APSTI Gianluca Carenzo – in grado di supportare le aziende, quelle del biotech su tutte, nel percorso di crescita, accelerazione e posizionamento sul mercato. Le attività di mappatura e di studio che hanno preceduto la pubblicazione del report infatti hanno evidenziato che il sistema APSTI rappresenta oggi, per le imprese innovative del settore delle biotecnologie, un'importante possibilità di crescita e di consolidamento all'interno del mercato, sia per la capacità di attrazione di capitali necessari a sostenere le attività nei primi anni di vita, che per la messa in rete del know-how e il trasferimento tecnologico delle conoscenze provenienti dal mondo della ricerca. I parchi scientifici italiani rappresentano infatti una grande opportunità per concentrare e attrarre competenze, infrastrutture, network, nonché trasferire buone pratiche tecnologiche e manageriali per la crescita del sistema Italia".

 


Assobiotec

Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, è una realtà che rappresenta, con prontezza e competenza presso gli stakeholder di riferimento, circa 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici operanti in Italia nei diversi settori di applicazione del biotech: salute, agricoltura, ambiente e processi industriali. L’Associazione riunisce realtà diverse - per dimensione e settore di attività - che trovano una forte coesione nella vocazione all’innovazione e nell’uso della tecnologia biotech: leva strategica di sviluppo in tutti i campi industriali e risposta concreta ad esigenze sempre più urgenti a livello di salute pubblica, cura dell’ambiente, agricoltura e alimentazione. Costituita nel 1986, all’interno di Federchimica, Assobiotec è membro fondatore di EuropaBio e dell’International Council of Biotechnology Associations.


ENEA

ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nel campo dell’innovazione tecnologica e della prestazione di servizi avanzati alla pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. Articolata in 14 tra centri e laboratori di ricerca, 19 uffici regionali e un Liason Office a Bruxelles per i rapporti con le istituzioni Ue, ENEA svolge anche il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica e dispone di competenze, impianti e laboratori specializzati nei seguenti settori: energia, ambiente, beni culturali, clima, agroalimentare, cooperazione allo sviluppo, salute, security, fusione e sicurezza nucleare.


APSTI

Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani è il network nazionale dei Parchi Scientifici e Tecnologici per sostenere lo sviluppo economico attraverso l’innovazione. I PST, gli incubatori per le start up innovative e gli altri soggetti aderenti alla rete APSTI, sono organizzazioni che hanno lo scopo di promuovere lo sviluppo imprenditoriale e la competitività dei territori attraverso l'innovazione. Oggi ne fanno parte 23 soggetti dislocati su tutto il territorio nazionale: ecosistemi dell’innovazione, per avviare un percorso di crescita, accelerazione e posizionamento sul mercato per le imprese e le start up e offrire servizi a Università e strutture di ricerca, rafforzando i processi di innovazione in atto e valorizzando i risultati dell'attività di ricerca, permettendone il rapido trasferimento sul mercato sotto forma di nuovi prodotti, processi e servizi. APSTI opera per mettere a sistema le funzioni dei tanti soggetti che interagiscono nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico mediante un’attività di integrazione tra i bisogni di crescita innovativa delle imprese e il patrimonio di conoscenza espresso dai Poli di eccellenza Tecnologica e Scientifica, dalle Università e dai Centri di Ricerca.

 

Approfondimenti:

Volume Biotech

 

Lo sviluppo dell'industria biotech in Italia: riflessioni sul ruolo e sulle esperienze delle PMI fra innovazione e politiche di supporto

 

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