Terremoti: da ENEA un approccio integrato per mettere in sicurezza il patrimonio storico-architettonico
14/02/2019
Con riguardo alle attività di Earth Observation System, l’innovazione dell’ENEA consiste in una mappa digitale che incrocia l’analisi di
un’immagine satellitare - che già da sola consente il confronto delle immagini post-terremoto con quelle pre-terremoto - a un processo di interpretazione e integrazione di informazioni spaziali e spettrali, che fornisce su grandi aree e a intervalli brevi una panoramica della situazione generale ma anche informazioni puntuali sui diversi tipi di macerie e crolli.“Le immagini di tutto il centro storico di Amatrice sono state elaborate in diverse combinazioni di bande spettrali; i dati satellitari sono stati ulteriormente elaborati, lavorando sull’istogramma dell’immagine che ha permesso di evidenziare le informazioni morfologiche, evidenzia Francesco Immordino del Laboratorio ENEA di “Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico”.
- Centro urbano di Amatrice, post-sisma 08-2016: immagine multispettrale Plèiades (Airbus France) in falso colore. Le scene satellitari permettono una panoramica real-time della situazione generale, in quanto è possibile confrontare le immagini pre- e post-terremoto
Nella zona centrale di Amatrice, resa inaccessibile dalla distruzione della quasi totalità degli edifici, ad essere compromesso è anche il grande patrimonio storico, artistico e culturale conservato nei secoli negli edifici di culto, fatto di elementi di pregio quali affreschi, stucchi, sculture ed arredi interni, a testimonianza della grande fragilità di questa tipologia costruttiva e della violenza con cui il sisma ha colpito.
- Centro Urbano di Amatrice, post-sisma 08-2016: immagine Multispettrale WordView-3 (DigitalGlobe) -pixel resolution 50 cm- e processing di classificazione automatica delle coperture superficiali. I risultati di classificazione su immagini trattate con algoritmi di ricampionamento geometrico, consentono di distinguere gli edifici danneggiati e la distribuzione areale delle macerie.
I risultati degli studi hanno fornito nuovi spunti e proposte per la prevenzione e il miglioramento strutturale del patrimonio storico e la gestione del territorio colpito dal sisma, a partire dal sistema di isolamento sismico da posizionare in sottofondazione, brevettato ENEA e Politecnico di Torino, in grado di coniugare sicurezza e conservazione del bene. “Servirebbe anche disporre di una schedatura preventiva degli edifici tutelati, contenente le informazioni utili da utilizzare in fase emergenziale, che consentirebbe di procedere in maniera più veloce e consapevole nelle fasi di verifica dell’immediato post-sisma”, conclude il ricercatore ENEA Giacomo Buffarini.
Per maggiori informazioni:
Massimo Forni, ENEA – responsabile Laboratorio “Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico”, massimo.forni@enea.it
Repertorio video degli interventi ad Accumoli e Amatrice
[1] http://www.sigeaweb.it/documenti/gda-supplemento-1-2018.pdf