Energia dal mare

L’idea di convertire in energia elettrica l’energia associata al moto ondoso e alle correnti di marea non è recente e nel tempo sono stati sviluppati diversi progetti. Vari dispositivi sperimentali, installati sia in paesi Europei sia in altri continenti come ad esempio Australia e Asia, sono in attività e hanno dimostrato di poter operare anche in condizioni difficili come mareggiate oceaniche.

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Esempio di previsione dell’energia da moto ondoso sul bacino Mediterraneo

Lo sfruttamento dell’energia dal mare è a uno stadio meno avanzato rispetto a quello di altre risorse rinnovabili quali il vento o il sole, anche perché presenta un maggior grado di complessità operativa.

Tuttavia, sia in termini di densità di potenza che di spazi disponibili, è di grande interesse strategico per un Paese come l’Italia con forte sviluppo costiero e limitate disponibilità di altre fonti energetiche.

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Diga in cemento armato, presso il NOEL di Reggio Calabria, con i due cassoni REWEC3
Sistemi di produzione di energia dal mare possono essere particolarmente interessanti anche per le numerose isole, in molte delle quali l’approvvigionamento energetico, realizzato comunemente da centrali termoelettriche a gasolio, è oneroso dal punto di vista economico e di non trascurabile impatto ambientale. Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di assorbimento e conversione energetica di tipo costiero, sia di tipo galleggiante che a barriere sommerse poggiate su bassi fondali, può avere una valenza significativa per la riduzione dei fenomeni di erosione costiera.

Le attività di ricerca rivolte allo sfruttamento del moto ondoso e delle correnti di marea vedono primeggiare i centri di ricerca del nord Europa, quindi i sistemi la cui fase di sviluppo è più avanzata sono stati progettati per operare con condizioni oceaniche, dove l’altezza delle onde è decisamente elevata. Nel caso dell’Italia, le sue coste sono bagnate da onde di piccola altezza e minor periodo. È quindi necessario cercare di sviluppare dispositivi che siano in grado di sfruttare al massimo queste caratteristiche.

Le attività di ricerca e sviluppo del presente progetto sono state essenzialmente divise in due linee di attività: una prima linea dedicata alla risorsa marina (onde) e una seconda linea dedicata allo sviluppo di dispositivi di conversione del moto ondoso.

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Prototipo PEWEC (Pendulum Wave Energy Converter)
In particolare, è stata eseguita un’analisi climatologica ad alta risoluzione spaziale dell’energia associata al moto ondoso nel bacino mediterraneo, che include l’analisi di dettaglio relativa agli spettri bidimensionali dell’energia in alcuni punti della costa italiana. Sono stati realizzati un prototipo di tipo “near-shore”  REWEC3 in scala 1:8 che è stato installato in mare presso il Laboratorio NOEL dell’Università  Mediterranea di Reggio Calabria e un prototipo tipo “off-shore” PEWEC (PEndulum Wave Energy Converter) in scala 1:12 che è stato testato in vasca navale (presso CNR-INSEAN).

 

Studi e valutazioni sulla produzione di energia elettrica dalle correnti marine e dal moto ondoso (Progetto B.1.4)

Referente: G.Sannino, gianmaria.sannino@enea.it

Attività 2014

 

Attività 2013

 

Attività 2012

 

Attività 2006-2011